
Trascorse le vacanze natalizie le Regioni si spaccano in tema di riapertura delle scuole.
La ministra Azzolina e il premier Conte sono decisi a riaprire il 7 gennaio, ma alcune Regioni rispondono con un contrordine rinviando il ritorno tra i banchi per ragioni sanitarie e di organizzazione con gli orari di ingresso e di uscita.
Per l’Istituto superiore di Sanità le scuole non rappresentano i primi tre contesti di trasmissione in Italia, che ‘’sono nell’ordine il contesto familiare-domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo”.
È quanto si legge nel report Iss dal titolo “Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di Sars-CoV-2: la situazione in Italia”. Il sistema di monitoraggio dell’Iss, nel periodo 31 agosto-27 dicembre 2020, “ha rilevato 3.173 focolai in ambito scolastico, che rappresentano il 2 per cento del totale dei focolai segnalati a livello nazionale.
Comunque le scuole in Campania riapriranno la settimana successiva (ma non tutte).
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha già deciso lo scaglionamento per il rientro, partendo da elementari e materne per andare a regime a fine mese.
Le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio quando potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria.
A partire dal 18 gennaio sarà valutata, dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria e dal 25 gennaio per la secondaria di primo e secondo grado.
Secondo un sondaggio realizzato da “Orizzonte Scuola” non ci sarebbero le condizioni per tornare in presenza e il problema non è tanto riaprire le scuole ma cercare di tenerle aperte perché si rischia di riaprirle e doverle poi richiudere tra una decina di giorni o tra due settimane.
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