
Avanzano vecchie ipotesi sul Capitello dell’Imperatore esposto nel Museo archeologico di Nola.
Grande successo per l’esposizione del Capitello cosiddetto dell’imperatore nel Museo Archeologico di Nola, segnalato da Gennaro Barbato circa dodici anni fa e recuperato ad Ottaviano (Na) dai Carabinieri del gruppo Tutela in un’azienda edile dove era stato depositato successivamente al ritrovamento a Piazzolla di Nola.
Il Prof. Pensabene, attualmente Docente ordinario di Archeologia Classica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, richiama le ipotesi di Barbato alla pagina 199 del testo PROVINCE ISPANICHE E GALLICHE: LA DECORAZIONE ARCHITETTONICA NELLE PIETRE LOCALI TRA IL I SECOLO A.C. E LA FINE DEL II SECOLO D.C. e sottolinea: « Certo è che in Campania c’è un forte interesse per le forme associabili al capitello composito, come testimonia un esemplare di età giulio-claudia, del museo di Nola (rinvenuto a Piazzolla di Nola), forse proveniente dal tempio di Augusto che Tiberio era andato a inaugurare (Tac., Ann., IV, 57) e che è possibile fosse stato eretto sulla villa in cui l’imperatore morì (Suet., Aug., II, 97-99): presenta in luogo del kyma ionico un tralcio con rosette di un tipo simile quello che s’incontra sui bordi di clipei in marmo lunense di Parma e di Luni, ma un richiamo, anche se non iconografico, è anche con l’echino del capitello di Benevento sopracitato ». L’analisi ricognitiva per il rilievo fotogrammetrico del capitello composito presente nel Museo Archeologico di Nola e ritrovato in località Albertini in Piazzolla di Nola è stata condotta, invece, dall’ architetto Luigi Polisi.
Un’analisi accurata del reperto e dell’archeologia locale in senso più ampio è stata offerta anche dall’archeologo Nicola Castaldo con i suoi volumi “Territorio ed Archeologia”.
Gennaro Barbato, presidente dell’associazione Spartacus, si dice ancora più convinto nel proporre il recupero delle colonne sotto l’asfalto del parcheggio della scuola elementare Albertini dove anni fa fu rinvenuto il capitello ad oggetto. Il sottosuolo in quell’area potrebbe conservare tesori inesplorati per cui è necessario insistere per il loro rinvenimento.
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