L’acqua di San Giovanni

La festa di San Giovanni Battista, o notte di san Giovanni Battista, è una festa cristiana di origine pagana, celebrata il 24 giugno, alla vigilia del giorno di venerazione di san Giovanni Battista, quando alla sera è usanza in diversi paesi accendere fuochi e fare riti propiziatori.
L’origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l’arrivo del solstizio d’estate, che cade il 21 giugno nell’emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco.
Secondo una leggenda, durante la notte tra il 23 e il 24 giugno, gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada e i fiori si ritenevano investiti di una particolare forza.
Per questo si prepara l’acqua di San Giovanni sin dal pomeriggio del 23 giugno.
Diversi tipi di fiori, ma anche diverse varietà di erbe aromatiche (ginestra, menta, papavero, fiordaliso, rosa, sambuco, trifoglio, lavanda, malva, timo, finocchio, amaranto, basilico, salvia, rosmarino, artemisia… e l’iperico cosiddetto erba di San Giovanni) una volta raccolti, devono essere messi in una bacinella con dell’acqua, in attesa che la rugiada vi si posi sopra per donare loro le proprietà curative.
La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni dovrà essere usata per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute.
Il rituale si divide in varie fasi, ognuna di esse può ispirare alcuni stati d’animo:
1) Raccolta delle piante: conoscenze e rispetto.
2) Esposizione dell’acqua alla notte: abbandono e fiducia.
3) Bagno con l’acqua di San Giovanni: purezza e rinascita.
La tradizione, inoltre, narra che l’acqua di San Giovanni fosse utile per far ricrescere i capelli, favorire la fecondità, curare la pelle ed allontanare le malattie.

 

 

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