
Nel campo del recupero del patrimonio artistico italiano si aprono nuovi scenari. TIM, in collaborazione con il MANN e con il supporto di NTT DATA e grazie alle soluzioni innovative, unisce le abilità umane del restauratore alle tecniche digitali più avanzate, per consentire il restauro del Mosaico della Battaglia di Isso (o il Mosaico di Alessandro) di circa 582 × 313 cm, conservato presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. Il mosaico fu trovato il 24 ottobre 1831 a Pompei, nella pavimentazione della casa del Fauno, durante gli scavi archeologici. La scena ritratta è quella della battaglia compiuta da Alessandro Magno (a sinistra del mosaico) contro Dario III di Persia (a destra). Il mosaico, realizzato con circa un milione e mezzo di tessere e commissionato probabilmente in quanto antenati del proprietario avevano rapporti con il re macedone, risulta essere una copia del dipinto eseguito dal pittore greco Filosseno di Eretria. Un’altra teoria meno accreditata afferma che potrebbe essere stato un originale mosaico ellenistico saccheggiato dalla Grecia e portato a Roma. La scena illustrata è quella di una battaglia tra Alessandro e Dario e, seppure i due condottieri si siano affrontati più volte, la prima presso il Granico (334 a.C.), la seconda a Isso (333 a.C.) e la terza a Gaugamela (331 a.C.), la tradizione ed alcuni dettagli, come le aste lunghissime dei macedoni e la testa nuda di Alessandro, riconducono l’opera a quella di Isso anche se recenti studi parlano persino della cosiddetta ‘battaglia dell’albero secco’ che si intravede sullo sfondo. Grandi novità in merito saranno pubblicate a fine anno.
Comunque nel settembre del 1843 il mosaico fu trasferito a Napoli. Oggi, grazie alla Tim in collaborazione con il MANN sarà possibile riprodurre sul corpo del mosaico tutte le informazioni tecniche utili per eseguire il restauro. Gli applicativi consentiranno di utilizzare un visore intelligente da indossare per inquadrare la parte d’interesse del mosaico sulla quale si intende lavorare. Tutte le operazioni di restauro potranno essere seguite simultaneamente non solo dai tecnici nel museo
tramite un grande schermo ma anche da altri tecnici collegati da remoto da tutto il mondo.
Con questo progetto TIM rafforza il proprio impegno nel settore culturale del Paese per promuovere la digitalizzazione anche del patrimonio artistico italiano. Le soluzioni innovative adottate per il Mosaico consentiranno in futuro delle agevolazioni per i turisti che potranno ammirare l’opera in presenza o a distanza mediante percorsi di realtà immersivi, con modelli 3D e video.
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