
Nella Chiesa di San Francesco di Paola, il 21 Maggio si concluderà la Novena in onore di santa Rita da Cascia mentre il 22 Maggio il parroco Don Vittorio Garzone celebrerà le Sante Messe alle ore 7.00, 9.00, 10.00, 12.00 (con Supplica) e alle ore 19.00 in Piazza Municipio.
Molto forte è il culto per la Santa il cui vero nome era Margherita Lotti, figlia di Antonio Lotti e Amata Ferri, nata a Roccaporena, frazione a 5 km da Cascia, tra il 1371 e il 1381.
Come i genitori, stimati dal Comune di Cascia, Santa Rita svolse la funzione di mediatrice tra famiglie in conflitto. Andò in sposa a Paolo di Ferdinando di Mancino, un giovane non violento, come descritto in qualche vita, ma un ghibellino risentito e che Rita aiutò a vivere con una condotta più autenticamente cristiana.
Per fatti cruenti il marito fu assassinato. Rimasta vedova e dopo la tragica morte dei suoi due figli, Rita si rifugiò nella preghiera ed elevò il suo amore ad un altro sposo: Cristo.
All’età di circa 36 anni, Rita bussò alla porta del Monastero di Santa Maria Maddalena. Superate le mille difficoltà, con l’aiuto della preghiera ai suoi tre protettori Sant’Agostino, San Nicola Da Tolentino e San Giovanni Battista, finalmente coronò il suo desiderio. Nell’inverno precedente la sua scomparsa, gravemente ammalata, Rita trascorse lunghi periodi nella sua cella. Probabilmente la nostalgia per la sua Roccaporena, il ricordo di Paolo e dei figli tornò in lei vivo e cercava segni dal Signore per avere certezza dell’espiazione dei peccati dei suoi cari attraverso le sue sofferenze e preghiere.
Si diffondono rapidamente i primi miracoli di Santa Rita che vengono riportati nel Codex miraculorum (il Codice dei miracoli). Fra questi, troviamo quello cosiddetto maxime, ovvero il più straordinario: il miracolo di un cieco che riebbe la vista.
Tra i concittadini la venerazione è stata rapida, non altrettanto rapido è stato il cammino di ascesa di Rita agli altari. Il processo di beatificazione ebbe inizio il 19 ottobre 1626, sotto il pontificato di Urbano VIII, che ben conosceva la Santa essendo stato vescovo di Spoleto fino al 1617.
Fra i principali sostenitori della causa di beatificazione, oltre alla famiglia Barberini, c’è il Cardinale Fausto Poli, nativo di Usigni, villaggio del territorio casciano. È lui a interessarsi anche dei luoghi ritiani trasformando nel 1630 la casa-domuncola in cappella, situata a Pian di Rocca, nel comune di Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto.
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